Obiettivi
L’obiettivo generale dell’iniziativa è la realizzazione di un percorso formativo per livelli di progressivo coinvolgimento, dagli operatori e operatrici di organizzazioni e associazioni che operano nei contesti educativi ai volontari che svolgeranno all’interno dei contesti scolastici specifici interventi volti alla prevenzione dell’omofobia.
Esso comprende due distinte azioni formative:
- un’azione di informazione rivolta a operatori dei contesti educativi.
Questa azione, tagliata su misura dei beneficiari – operatori dei contesti educativi (educatori, personale scolastico, …) –, fornirà ai partecipanti i contenuti di alfabetizzazione indispensabili per agire su quella stereotipizzazione dell’identità sessuale che confonde il genere con l’orientamento sessuale. Il percorso vuole lavorare su quella sedimentazione, avvenuta nel tempo, di luoghi comuni, di “sentito dire”, di immagini che rappresentano le persone LGB[1] come macchiette, di battute e di conoscenze imprecise. Consapevoli che l’omosessualità è un tema di per sé delicato da affrontare nella formazione, poiché è connessa con particolari sistemi di credenze che comunemente chiamiamo “valori” e con la desiderabilità sociale, il percorso avrà come obiettivo iniziale un cambiamento nell’uso della conoscenza stereotipica e un mutamento in alcuni atteggiamenti per favorire una riflessione sul cambiamento delle concezioni riguardo l’omosessualità. Per alcune persone cambiare punto di vista su questo argomento può significare mettere in discussione un sistema di convinzioni assodato o stabilire una distanza dalla propria comunità che ha una visione precisa e unitaria sulla sessualità e sull’omosessualità. Il formatore, consapevole che il cambiamento implica crisi e ridefinizione di concetti e valori, doserà l’azione tenuto conto del gruppo.
- Un’azione formativa rivolta a volontari dei Comitati Arcigay e di associazioni ed organizzazioni.
Nella società occidentale si dà per scontato che l’orientamento sessuale di un adolescente sano sia eterosessuale. La famiglia, la scuola, le principali istituzioni della società, gli amici si aspettano, incoraggiano e facilitano in mille modi, diretti e indiretti, un orientamento eterosessuale. A un bambino è chiaro da subito che, se è maschio, dovrà innamorarsi di una principessa e, se è femmina, di un principe. Non gli sono permesse fiabe con identificazioni diverse. Di conseguenza, quando sarà adolescente e comincerà a esplorare la propria identità sessuale, si troverà a realizzare che i suoi desideri sono differenti da quelli dei suoi amici, da quelli che “dovrebbe” avere e, quindi, si ritrova impaurito, solo e smarrito. Non ha intorno a sé persone che possano essergli di supporto, né vede nella società modelli positivi.
Gli insegnanti dovrebbero essere la risorsa più disponibile nei contesti scolastici per aiutare gli studenti a comprendere e affrontare il proprio orientamento. Questo non solo non avviene, ma talvolta gli insegnanti, pur disponibili, non sono in possesso delle competenze per contenere e arginare il bullismo, frutto dell’omofobia.
Non è pertanto sufficiente essere gay-friendly (amichevoli nei confronti di gay e lesbiche), ma è necessario essere gay-informed (informati sulle tematiche gay e lesbiche). Affrontare l’omofobia e il bullismo omofobico può essere difficile per qualche insegnante. Questi può sentirsi insicuro a portare avanti tali tematiche, o addirittura minacciato da un punto di vista personale e professionale. Ciò avviene perché le questioni riguardanti l’omosessualità, soprattutto in Italia, sono permeate di condizionamenti culturali e sociali dell’ambiente esterno e non vengono insegnate tra i banchi di scuola.
Per tutte queste ragioni, è importante fornire agli insegnanti e alle istituzioni educative un supporto valido e qualificato che consenta di affrontare gli argomenti del bullismo e dell’omofobia.
L’azione formativa vuole fornire ai volontari che opereranno all’interno dei contesti scolastici, attivando specifici interventi volti alla prevenzione dell’omofobia:
- conoscenze aggiornate e puntuali sui temi dell’identità e dell’orientamento sessuale, dell’omofobia sociale e interiorizzata e del bullismo omofobico;
- strumenti utili per l’implementazione di una politica di prevenzione e lotta al bullismo;
- lezioni da tenere in classe, pensate per dare agli studenti di ogni ciclo scolastico la possibilità di comprendere i temi del bullismo, della diversità, dell’omofobia, in maniera attiva, non teorica.
Lo scopo di queste azioni è, dunque, quello di rendere le scuole più aperte e accettanti, scuole delle pari opportunità, che consentano e favoriscano lo sviluppo sano di tutti i ragazzi, indipendentemente dall’orientamento sessuale.
Vengono forniti a operatori e volontari gli strumenti per approfondire le varie tematiche legate all’omosessualità, così che essi stessi possano diventare “educatori dell’omofobia”.
Fase 1
– Indagine sul bisogno dei beneficiari mediante un questionario che rileverà le conoscenze del fenomeno “bullismo omofobico”.
Destinatari: operatori delle istituzioni, cooperative sociali, organizzazioni operante nel settore educativo.
Tempi di realizzazione: mesi 3 – 5 del progetto
Fase 2
– Informazione a operatori dei contesti educativi
Obiettivi: L’attività di formazione, rivolta agli operatori socioeducativi, intende proporre contenuti scientifici e strumenti operativi per prevenire, affrontare e contrastare i fenomeni di omofobia e transfobia che possono presentarsi nell’ambito scolastico, con particolare attenzione ai soggetti in età pre/adolescenziale. L’attività affronterà le principali teorie sull’identità affettivo-sessuale, sulla rappresentazione sociale dell’omosessualità e della transessualità, sul fenomeno dell’omofobia e del bullismo omofobico, sui modelli per la riduzione del pregiudizio nei confronti delle persone omosessuali. Saranno inoltre esposte tecniche e pratiche per la gestione di casi di violenza omofobica a danno di studenti LGBT o percepiti tali, attraverso studi di caso o analisi di situazioni “problematiche”.
Contenuti: Identità affettivo/sessuale; orientamento sessuale e identità di genere; omosessualità/transessualità; minority stress; omofobia e omofobia interiorizzata; linguaggi denigratori e stereotipi sulle persone omosessuali/transessuali; caratteristiche del bullismo omofobico.
Durata: 4 moduli tematici, della durata complessiva di 16 ore
Metodologia: uso di tecniche di didattica attiva, organizzata intorno a momenti di lavoro di gruppo e di simulazioni (roleplaying), al fine di favorire una comprensione più diretta delle problematiche presentate; organizzazione didattica flessibile, al fine di garantire un adeguamento degli interventi formativi alle esigenze del gruppo e del complessivo andamento del corso.
Verranno utilizzati approcci di educazione non formale che prevede un approccio olistico alla persona: vengono prese in considerazione tutte le dimensioni della conoscenza, sia quelle di cui i partecipanti dispongono già, sia quelle che si vogliono rinforzare tramite l’educazione: il sapere, cioè le conoscenze teoriche; il saper fare, le abilità pratiche di ogni individuo; il saper essere, ovvero i comportamenti e gli atteggiamenti.
Destinatari: 50 operatori provenienti da istituzioni, cooperative sociali, organizzazioni operante nel settore educativo.
Tempi di realizzazione: mesi 6 – 9 del progetto.
Fase 3
– Formazione ai volontari
Obiettivi: diffondere valori e pratiche educative per prevenire, contrastare e ridurre il pregiudizio sociale verso le persone omosessuali, promuovendo azioni di contrasto ad atteggiamenti omofobici e offrendo supporto psicologico agli adolescenti per la promozione della loro salute e benessere psicofisici; promuovere azioni di prevenzione e contrasto ad atteggiamenti di bullismo omofobico, suggerendo modalità concrete d’intervento; comprendere il rapporto tra linguaggio e pregiudizio verso i gruppi svantaggiati attraverso l’analisi delle comuni parole offensive e derogatorie utilizzate nel discorso quotidiano; stimolare la consapevolezza verso un linguaggio inclusivo e rispettoso.
Contenuti: 1) I presupposti introduttivi; 2) Le rappresentazioni sociali dell’orientamento omosessuale e i processi di esclusione sociale; 3) La formazione dell’identità gay e lesbica e gli effetti dello stigma; 4) Interventi di inclusione sociale.
Durata: 24 ore
Metodologia: L’attenzione è centrata su attività educative che sviluppino tutti i tipi di sapere in un processo che parta da ciò che le persone già conoscono, che incoraggi la discussione e il confronto fra pari per favorire un cambiamento evidente nell’ambiente quotidiano.
Vengono organizzate attività con obiettivi educativi centrate su coloro che apprendono, coinvolti direttamente nello svolgimento dei lavori.
Destinatari: 50 volontari Comitati Arcigay e associazioni ed organizzazioni della Regione Emilia Romagna
Tempi di realizzazione: mesi 8 – 11 del progetto
[1] lesbiche, gay, bisessuali
